Proseguendo l’analogia con James Bond, Harry Brearley, potrebbe essere avvicinato alla figura di M, direttore del Secret Intelligence Service e capo della famosa spia inglese, un uomo altrettanto di valore e il primo a credere nelle sue capacità e ad affidargli una prima “missione” che lo rese famoso in tutto il mondo.
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La sinergia di forze e tentativi che, attraversando tempi e luoghi diversi, ha portato alla nascita dell’acciaio inossidabile (si veda “Insieme verso l’inossidabile: gli uomini di Mr. Inox, dal 1751 al 1913”) ha alimentato, più volte nel corso della storia, il dibattito sulla paternità dell’inossidabile.
Quando nel 1751 e nel 1798 Axel Cronsted, chimico e mineralogista svedese, e Louis Vauquelin, professore di chimica francese, scoprirono rispettivamente il Nichel e il Cromo, non potevano sapere di essere gli apripista di un nuovo percorso metallurgico che avrebbe cambiato il mondo. Certamente per arrivare alla meta sarebbero serviti molti anni e molti uomini di ingegno, piccoli passi in fila, sempre più rapidi e sicuri, ma la strada era stata tracciata.
Come per i grandi eroi della leggenda, la storia di Mr. Inox inizia ancor prima della sua apparizione, con una concatenazione di eventi che copre un arco di tempo lungo 162 anni. Tutto ebbe inizio quando due studiosi, scienziati e professori, scoprirono dei nuovi metalli che unendosi al ferro lo avrebbero reso più forte.