LINEE GUIDA PER LA PULIZIA DELL’ACCIAIO INOX RIGIDIZZATO, DECORATO E COLORATO

Lo abbiamo ripetuto più volte: l’acciaio inox e le sue finiture rigidizzate, decorate e colorate sono garanzia di igiene, ma è arrivato il momento di vedere nel dettaglio che cosa significa che l’acciaio inox è facile da pulire e che è un materiale a bassa manutenzione.

Il fatto che le superfici di acciaio inossidabile siano inospitali per i batteri, non significa che non abbiano bisogno di essere pulite periodicamente, specie nei luoghi più soggetti al rischio di contaminazione batterica, quali ospedali, bagni pubblici, ascensori, mezzi di trasporto e luoghi di pubblico passaggio. Al di fuori di queste particolari situazioni, le principali ragioni per cui si raccomanda la pulizia periodica (più avanti vedremo con che frequenza) non sono, però, legate alla questione igienica, bensì a ragioni estetiche e tecniche. Pulire le superfici di acciaio inox rigidizzato, decorato e colorato consente, infatti, di mantenere o ripristinare l’originale brillantezza del materiale e consentire il naturale fenomeno di autopassivazione che lo rende inossidabile.

Ci piace pensare all’acciaio inox come ad un metallo “vivo”, che respira: questo perché è in continua relazione con l’ambiente in cui è posto, e continuamente e autonomamente è in grado di scambiare ossigeno per formare lo strato di ossido di cromo che impedisce la formazione di macchie e ruggine. Se la superficie non è in grado di creare questo film invisibile, la sua inossidabilità viene messa a rischio. Sporco e impurità, infine, oltre ad opacizzare le superfici, oltre a provocare attacchi corrosivi, possono causarne la decolorazione. Per questa ragione è necessario rimuovere eventuali patine o incrostazioni che potrebbero danneggiarlo, e altrettanto fondamentale è farlo con gli strumenti giusti.
A cosa bisogna, quindi, prestare attenzione?
E quanto frequentemente bisogna pulire gli acciai rigidizzati, decorati e colorati?

In primo luogo, è importante sottolineare la regola base imprescindibile per la pulizia di qualunque superficie inox, che sia per scopi domestici o architettonici: per ottenere un alto livello di igiene, ripristinare la brillantezza naturale e consentire l’autopassivazione del materiale.

Lo ribadiamo: nella maggior parte dei casi le lamiere inox, indipendentemente che esse siano rigidizzate (patterned), decorate (embossed), colorate (galvaniche INCO e PVD titanium), satinate, micropallinate, scotch brite, a specchio (N°7, N°8 o SUPERMIRROR) o con altre finiture, possono essere pulite più che efficacemente usando semplicemente ACQUA&SAPONE!

Per questa ragione vi abbiamo sempre ripetuto, con convinzione, che la pulizia e la manutenzione degli acciai inossidabili è facile ed economica!
Non solo non sono necessari prodotti chimici particolari, ma il loro uso è sconsigliato se non si è prima chiesto consulto (centri di ricerca, centri specializzati, …).
La soluzione migliore potrebbe suggerirvela anche chi vi ha fornito l’acciaio o, perlomeno, vi eviterà la fase di ricerca e consulenza: si tratta pur sempre di un importante servizio post-vendita al cliente, che dovrebbe farvi capire anche con chi state collaborando! Ritornando alla pulizia dell’acciaio inox:

È consigliabile evitare anche prodotti che NON prevedono un risciacquo finale e articoli che dichiaratamente rilasciano “film protettivi” o promettono un “effetto lucidante”, o ancora prodotti generici che si possono utilizzare per altri materiali.
Nel primo e nel secondo caso, infatti, trattasi di prodotti che lasciano residui che “soffocherebbero” l’acciaio, quelli che garantiscono la lucentezza potrebbero contenere particelle abrasive, trattandosi, infine, di prodotti generici potrebbero contenere elementi chimici tra quelli che sopra abbiamo segnalato come vietati. Attenzione! Anche i prodotti per l’acciaio potrebbero non essere adatti!
Sconsigliamo, per esempio, l’uso del CIF ACCIAIO.
Sono altrettanto sconsigliati panni, spugne o qualsivoglia altro supporto abrasivo e materiali ruvidi, che rimuovendo lo sporco potrebbero lasciare graffi e danneggiare la resa estetica delle superfici. Si intende che questa indicazione è particolarmente vera per le superfici a specchio, dove la particolare finitura non ammette alcuna imperfezione. È sicuramente meno vincolante per le superfici satinate e antigraffio, per le quali, invece è importante rispettare la direzione di politura.

Veniamo ora alla frequenza: quanto spesso vanno pulite le superfici in acciaio?
Il discrimine in questo caso è dato dalla tipologia AISI scelta e dal livello di inquinamento dell’ambiente in cui il materiale è stato posto. Qui presentiamo i casi delle due tipologie più diffuse, in tre condizioni tipiche.

Abbiamo indicato un range di mesi, perché rimane sempre valido l’antico metodo dell’osservazione: più è inquinato l’ambiente è più la frequenza tenderà verso il primo step dei binomi della tabella, meno si presentano danneggiate le lamiere e più si potrà aspettare per la pulizia periodica. Come potete vedere, però, trattasi di un minimo di 1 solo intervento annuo, fino ad un massimo di 4 interventi di pulizia per anno.

Che dite? Abbastanza “bassa” questa manutenzione?!

Come abbiamo già accennato, ci sono casi in cui acqua&sapone potrebbero risultare insufficienti: affronteremo questa eventualità nel prossimo articolo, per cui restate connessi e per qualsiasi dubbio o consulenza vi ricordiamo che il nostro Ufficio Tecnico è sempre disponibile per questo tipo di consulenze, scrivendo a info@inoxblog.it!

Sembra che William Osler (1849-1919), medico canadese considerato il padre della medicina moderna, abbia detto: “Sapone, acqua e buon senso sono i migliori disinfettanti.”
Ci auguriamo che questa frase possa diventare un mantra tanto per gli utilizzatori di acciaio inox quanto per i consumatori finali: a volte basta davvero poco per ottenere il massimo risultato!

English version:

We have already said it several times: stainless steel and patterend, decorated and coloured stainless steel finishes are a guarantee of hygiene. The time has come to see in detail what it means that stainless steel is easy to clean and that it is a low-maintenance material.

The fact that stainless steel surfaces are inhospitable to bacteria does not mean that they do not need to be cleaned regularly, especially in places where there is a risk of bacterial contamination such as hospitals, Elevators, means of transport and places of public passage.
Outside these particular situations, the main reasons for which it is recommended to clean regularly (we will see how often later) are not related to the issue of hygiene, but to aesthetic and technical reasons. Cleaning the surfaces of patterned, embossed and coloured stainless steel allows, in fact, to maintain or restore the original brilliance of the material and allow the natural phenomenon of self-fusion that makes it stainless.

Most of the times stainless steel sheets, regardless of whether they are patterned, (embossed), coloured (INCO and PVD titanium electroplating), satin-brushed, scotch brite, mirrored (N°7, N°8 or SUPERMIRROR) or with other finishes, can be cleaned more than effectively simply using WATER & SOAP!

Not only are particular chemicals not necessary, but their use is not recommended if you have not first asked for advice (research centres, specialized centres,…).
It is also advisable to avoid products that do NOT provide a final rinse and articles that declare release “protective films” or promise a “polishing effect”, or even generic products that can be used for other materials.
We also do not recommend cloths, sponges or any other abrasive media and rough materials, which by removing the dirt could leave scratches and damage the aesthetic performance of the surfaces.

Last aspect: frequency. How often do steel surfaces need to be cleaned?
The distinction in this case is given by the chosen AISI type and the level of pollution of the environment in which the material has been placed.

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