C’era una volta un mondo in cui gli oggetti arrugginivano senza via di scampo.
Sulla loro superficie si formava una malefica pellicola rossiccia che, famelica, divorava ogni metallo che incontrava. Niente e nessuno poteva sfuggire alla sua voracità. Si macchiavano, e poi perivano sotto i suoi morsi i migliori coltelli e le migliori forchette, si consumavano i rasoi degli uomini, i bisturi dei chirurghi, i forcipi delle levatrici e le stoviglie delle casalinghe. Non avevano scampo le canne dei fucili in tempo di guerra e nemmeno le maniglie delle porte in tempo di pace.
I metalli colpiti dalla fulva piaga finivano per cedere e rompersi, così i cancelli non potevano più proteggere dagli intrusi, le catene non sostenevano più i grandi pesi che prima avevano sollevato con facilità, i ponti crollavano,[1] gli orologi non segnavano più le ore, le forbici non tagliavano, le serrature si bloccavano e neanche le casseforti facevano più il loro dovere.
La ruggine, ingorda, non risparmiava nemmeno gli esseri umani: guai, infatti, a chi si tagliava con del ferrame infetto!
Immaginate, allora, che difficoltà! Che rischi! Che costi! Per mantenere gli strumenti intatti e puliti per le operazioni ospedaliere o per i parti, per radersi la barba o preparare i pasti! In tanti ci provarono, e in molti fallirono. (Vuoi saperne di più? Vai al nostro articolo: Insieme verso l’inossidabile: gli uomini di Mr. Inox, dal 1751 al 1913) Alla fine, si presentò un super eroe: Mr. Inox! (Scopri come è successo! L’uomo inossidabile in missione per l’Inox: M chiama, Inox risponde) Un po’ per gioco, un po’ per destino, lo si utilizzò proprio per fare le posate. Che sorpresa quando si vide che funzionava! Passavano gli anni, ma coltelli, forchette e cucchiai non arrugginivano! Né l’aceto, né il limone e neppure il pomodoro riuscivano più a rovinare le posate e non bisognava più asciugarle in fretta dopo averle lavate!
Subito, allora, si pensò di migliorare gli strumenti chirurgici (1914-1919), ma qualcuno, con la vista più lunga, già stava pensando a come rendere più longevi i prodotti più costosi, sia quelli piccoli e tecnologici, sia quelli imponenti. L’inox venne trasformato, allora, in valvole e componenti dei motori degli aeroplani, delle automobili e degli elicotteri (1913-1959); tanks per il trasporto del latte, containers per prodotti chimici (1920-1929); botti e barili per birra e vino (1960-1969); radiatori e decorazioni d’interni per automobili (1925-1939); vagoni e locomotive (1929/1932).
Mr. Inox, nel frattempo, era già entrato anche nel mondo dell’architettura e dell’edilizia: lo si usò inizialmente per i tetti (1924), poi per restaurare la struttura portante di alcuni palazzi antichi (1925), per i nuovi e altissimi grattacieli, la cui pulizia sarebbe stata altrimenti molto complicata (1929), e, infine, qualcuno ne colse la potenziale bellezza è iniziò ad utilizzarlo per produrre arredamento di design e monumenti.
Le applicazioni divennero sempre più numerose e specializzate, perché un metallo che non arrugginiva permetteva di spingere l’immaginazione oltre i limiti e i problemi tradizionali.
Refrigerazione, packaging system, ingegneria e cantieristica navale e aerospaziale, piattaforme petrolifere, ascensori, gioielleria, valigeria: vennero richieste a Mr. Inox nuove prestazioni e qualità.
La riposta dei produttori non tardò e comparvero sul mercato nuovi tipi di acciaio dalla grande personalità.
Primi tra tutti gli acciai inox rigidizzati, che risolvono lo sgradevole problema dei graffi e degli urti che rovinano le superfici lisce, fornendo allo stesso tempo altri vantaggi. La superficie tridimensionale, infatti, riduce i punti di contatto diminuendo l’attrito nei macchinari a scorrimento, l’isolamento termico migliora e la cresciuta resistenza dell’inox rigidizzato consente di utilizzare meno materiale a spessori inferiori.
Ai bisogni più artistici degli architetti e dei progettisti, risposero gli acciai inossidabili decorati e colorati. L’inox elettro-colorato e il colorato titanium eliminano il bisogno di verniciare e permette di ottenere superfici riflettenti. L’inalterabilità del metallo viene estesa anche al colore, che non sbiadisce, non cambia col tempo e, quindi, non ha bisogno di ripristini. Il processo di colorazione, inoltre, incrementa la resistenza alla corrosione dell’acciaio.
Non si sbaglia a dire che… viviamo in un mondo inossidabile!
ENGLISH VERSION:
Once upon a time all objects of the world rusted, no way out.
A reddish film covered objects’ surface and then, famished, consume every metal met.
Nothing and nobody could avoid its voracity. The best knives and forks stained and then perished by its bites, and the same happened to men’s razors, surgery scalpels, midwives’ forceps and housewives’ dishes. No way out for guns barrel in war time, no way out for handles in peace time.
Metals affected by the red plague broke down and then gates couldn’t protect anymore from intruders, chains couldn’t stand heavy weights, bridges fell down, clocks stopped marking the hours, scissors didn’t cut, locks got blocked and strongboxes didn’t do their duty.
Rust, hungry, didn’t spare even humans: woe to him who cut himself with infected tools!
What a problem! What a risk and what a cost just to keep clean surgery and birth tools, to shave and to cook!
A lot of people tried to find a solution, a lot failed. Finally, a hero comes: Mr. Inox! Stainless-steel was discovered and was firstly used to make cutlery. What a surprise when it was clear that it worked! Years passed, but knives, forks and spoons didn’t rust! Vinegar, lemon or tomatoes couldn’t ruin cutlery anymore and there was no more the necessity to dry them quickly after washing.
Immediately surgery tools were improved (1914-1919), but there was already someone who was looking to improve more expensive and technological objects. The stainless-steel was shaped into valves, airplanes and helicopters’ components, cars’ parts (1913-1959); tanks and chemical containers (1920-1929), wine and beer barrels (1960-1969); radiators, filters and decorations for cars (1925-1939); wagons and locomotives (1929/1932).
Meanwhile, Mr. Inox had been already employed in architectural and building sectors: firstly, to build roofs (1924) then to restore ancient palaces (1925), to erect tall skyscrapers (1929) for which the cleaning maintenance would be difficult, lastly someone saw the beauty of this metal and he started to use it for monuments and interior design.
A no-rusting metal spread the engineers and designers’ imagination beyond traditional limits and problems, so sectors of applications developed.
Storage at cold temperatures, packaging systems, naval and aerospace engineering, oil platforms, lifts, jewelry, leather industry: new qualities and performances were asked to Mr. Inox.
Soon new kind of stainless-steel were produced, in order to respond to the high and diversified request.
Patterned stainless-steel resolved the big problem of scratches, marks and hits, enemies of plain surfaces. At the same time, the use of a patterned stainless-steel, assures other upgrades: less friction in flow machinery, thermic isolation improving, improvement of resistance and possibility to use less material and with thin thickness.
For artistic needs of architects and designers, stainless-steel Onetex and coloured were invented.
Stainless-steel coloured by I.N.C.O. process or titanium process removes need of painting and permits to obtain mirror surfaces. The metal property to resist the passing time involved the colour, that never fade or change, without restoration. The coloring process, in addition, increase the metal corrosion resistance.
You’re not wrong saying that… we live in a stainless-steel world!
[1] Il Kinzua Bridge (USA) crollò nel 2003 anche a causa della corrosione di alcune sue parti.
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