M trovò Mr. Inox mentre stava cercando qualcosa di diverso e, come era accaduto ad altri prima di lui (si veda Insieme verso l’inossidabile: gli uomini di Mr. Inox, dal 1715 al 1913) non seppe fin da subito in cosa fosse fortunatamente incappato.[1]
Autore: <span class="vcard">inoxblog</span>
Proseguendo l’analogia con James Bond, Harry Brearley, potrebbe essere avvicinato alla figura di M, direttore del Secret Intelligence Service e capo della famosa spia inglese, un uomo altrettanto di valore e il primo a credere nelle sue capacità e ad affidargli una prima “missione” che lo rese famoso in tutto il mondo.
La sinergia di forze e tentativi che, attraversando tempi e luoghi diversi, ha portato alla nascita dell’acciaio inossidabile (si veda “Insieme verso l’inossidabile: gli uomini di Mr. Inox, dal 1751 al 1913”) ha alimentato, più volte nel corso della storia, il dibattito sulla paternità dell’inossidabile.
Quando nel 1751 e nel 1798 Axel Cronsted, chimico e mineralogista svedese, e Louis Vauquelin, professore di chimica francese, scoprirono rispettivamente il Nichel e il Cromo, non potevano sapere di essere gli apripista di un nuovo percorso metallurgico che avrebbe cambiato il mondo. Certamente per arrivare alla meta sarebbero serviti molti anni e molti uomini di ingegno, piccoli passi in fila, sempre più rapidi e sicuri, ma la strada era stata tracciata.