Nella giornata dedicata alla riflessione sulla salvaguardia del pianeta, non dimentichiamoci del ruolo fondamentale degli acciai inox bugnati e colorati nel costruire un futuro sostenibile.
Sostenibilità è un concetto che nel corso dell’ultimo decennio è andato sviluppandosi largamente, raccogliendo consensi, sensibilizzando gran parte della popolazione che si è riconosciuta coinvolta direttamente dalle conseguenze delle azioni inquinanti compiute sia in prima persona che come anello della catena produttiva.
La sostenibilità riguarda e coinvolge direttamente anche l’acciaio inossidabile e l’intera filiera, dalla produzione al consumo.
Acciaio inox: risolutivo lungo tutta la filiera
Se negli anni ’90 il mondo era concentrato a far pervenire alle nuove generazioni messaggi di risparmio quotidiano dell’acqua e di differenziazione dei rifiuti, l’attenzione all’impatto che la vita umana, nel suo continuo lavorio produttivo, ha sul pianeta è andata sempre più crescendo.
Oggi si pone l’attenzione non solo sui piccoli gesti della propria quotidianità, ma anche sulle grandi attività industriali.
L’idea di “prodotto ecologico” ha subito un notevole upgrade.
Perché un articolo possa essere considerato “eco-friendly” non deve essere solamente fatto con materiali biologici o riciclati, ma deve essere generato da una filiera che in tutto il suo percorso si preoccupi di non contaminare l’ambiente.
È fondamentale che i prodotti abbiano un basso impatto ambientale in ogni fase del proprio ciclo di vita e in tutti quei passaggi che lo precedono.
Se prendiamo, per esempio, un prodotto in carta o cartone, non è sufficiente che la carta provenga da un processo di riciclo e che – magari – per ogni articolo venduto venga piantato un albero.
A che servirebbe, infatti, una così pignola attenzione al dettaglio finale, se poi i macchinari per produrre quaderni, scatole e borse vendute come ecologiche fossero le peggiori bestie nere dell’inquinamento?
Impianti realizzati con materiali che lasciano scorie e depositi una volta dismessi, verniciati con coloranti chimici tossici e inquinanti, all’interno di aziende con alte emissioni di CO2 e consumi di energia elettrica, o pessimi sistemi di gestione e smaltimento rifiuti.
Ciò che ha determinato la svolta nella sensibilità generale verso la preservazione dell’ambiente è che non serve immaginare.
Il problema dell’impatto della filiera è la realtà in cui viviamo.
E che dire se, in aggiunta a ciò, anche le materie prime, con cui quei macchinari vengono realizzati, fossero a loro volta causa del depauperamento minerario, idrico e forestale del pianeta?
L’acciaio inox offre soluzioni decisive sia perché è di per sé un prodotto “green”, che come materia prima in grado di ottimizzare i consumi e l’impatto ambientale degli oggetti per la cui realizzazione viene utilizzato.
Acciaio inox e contaminazione
È importante che vengano ridotte al minimo le sostanze inquinanti e le azioni lesive all’ambiente, sia durante le fasi di produzione delle materie prime che dei prodotti finali.
Ogni passaggio e articolo devono emettere la minor quantità possibile di sostanze nocive, anche in caso di deterioramento.
Infine, è fondamentale che non rimangano residui di alcun tipo quando ogni oggetto che ha preso parte al ciclo produttivo viene dismesso.
Lo smaltimento non deve essere inquinante (come accade con la diossina e i gas tossici emessi durante la fusione della plastica) e bisogna promuovere riuso e riciclo.
Partire da materie prime che già abbiamo tutte queste proprietà compatibili con la salute del pianeta è il primo passo per garantirci un futuro più lungo e salubre.
Acciaio inox e innovazione: il futuro passa dalle lamiere bugnate e colorate
Sostenibilità ambientale, quindi, che non si colloca solo alla fine della catena, ma in ogni suo momento, anche in tutto quella fasi coadiuvanti, generanti e di supporto.
Tutto ciò si potrebbe apparentemente scontrare con la nostra innata volontà di progresso, la nostra ricerca del bello e la tendenza al consumo compulsivo e di massa, che ad oggi sembrano dipendere inderogabilmente da materiali nocivi per l’ecosistema.
In realtà dai materiali inquinanti ci stiamo emancipando già da tempo e un ruolo fondamentale in questo processo lo sta avendo proprio l’acciaio inossidabile, che, come il vino, col tempo migliora.
Nel corso degli ultimi 105 anni dalla sua scoperta, sono migliorate le leghe inossidabili e anche i semilavorati realizzati con esse.
Le analisi chimiche in acciaieria hanno dato vita a nuovi prodotti inox più resistenti alla corrosione, permettendo di ottenere le medesime prestazioni in termini di durata anche in contesti molto aggressivi.
Le trasformazioni superficiali che generano gli acciai inox rigidizzati, decorati e colorati incrementano le proprietà tecniche, meccaniche delle lamiere rendendole, per esempio, più robuste, aspetto che nel settore edile consente di ridurre l’utilizzo di materiali di corredo ad alto impatto ambientale, perché le lamiere bugnate sono grado di sopportare più peso da sole.
Le caratteristiche estetiche, inoltre, alimentano la diffusione dell’uso dell’inox e ampliano i settori che abbandonano i materiali tradizionali a favore della lega inossidabile.
Ci sono importanti ragioni per considerare l’acciaio inox come l’unica vera risposta ecologica in grado di conciliare i bisogni del nostro ecosistema con quelli tecnologici ed economici.
Argomentazioni che offrono risposte più che positive ai punti dolenti che abbiamo toccato poco sopra: risorse minerarie; produzione dei semilavorati inossidabili (nastri, tubi, barre, lamiere, vergelle, …); sensibilità e impatto ambientale delle acciaierie; emissioni, consumo energetico e contaminazione; impatto durante l’uso (durata, resistenza, deterioramento, manutenzione, estetica, …); smaltimento, riciclo e riuso dei prodotti finiti in acciai inox.
Il tema va sviluppato con la dovuta attenzione ad ogni aspetto e passaggio lungo la filiera: vi promettiamo che la riflessioni sull’impatto ambientale dell’inossidabile e degli acciai inox bugnati non finirà qui!
Be First to Comment