Le linee guida generali per la pulizia dell’acciaio inox in tutte le sue finiture – rigidizzate, decorate, colorate galvaniche INCO process, colorate PVD Titanium T22, satinate, micropallinate, Scotch-Brite, 2B, . . . – prevedono l’utilizzo di acqua&sapone, come abbiamo illustrato nello scorso articolo.
Non sempre però questo metodo universale risulta efficace.
Possono capitare situazioni in cui lo sporco si rivela più ostinato, specie quando è stato lasciato a contatto con la superficie per lungo termine, finendo per creare vere e proprie incrostazioni, oppure quando durante l’installazione delle lamiere entra in contatto con altri materiali “da cantiere” che non rientrano certamente nella casistica standard della pulizia dell’inossidabile.
Anche in questo caso c’è una regola generale da osservare: dopo aver provato a rimuovere lo sporco con acqua&sapone, un buon comportamento da tenere, nel caso in cui questo metodo non fosse risolutivo, è quello di contattare il vostro fornitore o un centro/ente specializzato sull’acciaio inossidabile.
Le variabili che entrano in gioco sono differenti da quelle prese in considerazione per la rimozione dello sporco “ordinario”.
In primo luogo, è fondamentale identificare la tipologia di impurità: oli e grassi richiedono un trattamento differente dal cemento e dalla ruggine.
Poi, è fondamentale verificare che il metodo di trattamento per quel determinato tipo di sporco rispetti la tipologia di finitura: lamiere a specchio e serigrafate, per esempio, sono molto più a rischio danneggiamento se non viene utilizzato il giusto prodotto per rimuovere la sporcizia più resistente.
Attenzione! Queste informazioni sono importanti per il vostro fornitore o per l’ente che consulterete per l’aiuto tecnico: più informazioni fornirete e più facile sarà trovare la soluzione più corretta per ripristinare la vostra lamiera senza intaccarne la qualità estetica e le prestazioni.
Una indicazione sempre valida è quella di non utilizzare MAI panni, spugne, pennelli e altri strumenti abrasivi o ruvidi, e nella scelta dei prodotti chimici preferire sempre creme ed emulsioni, osservando di evitare quelli contenenti microparticelle, candeggina, acido nitrico, cloro o acido fosforico.
Qui sotto riportiamo una tabella con alcune possibili condizioni “speciali” delle superfici inox, e la relativa soluzione.
Le informazioni in essa riportata sono da intendere come puramente indicative e intese a mostrare la particolarità dei trattamenti da adottare.
Trattando di situazioni particolari NON GENERALIZZABILI non è stato possibile fornire precise indicazioni per ogni singola finitura, né scegliere a priori prodotti idonei già esistenti sul mercato, perché ci si riserva di controllare di volta in volta la scheda tecnica e la composizione chimica, per evitare eventuali cambiamenti nella formula che possano rivelarsi dannosi.
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