Al fianco di plastica, cellulosa, vetro e ceramica, tra i M.O.C.A. compare anche l’acciaio inossidabile, sia nelle finiture tradizionali di acciaieria che rigidizzato, decorato e colorato.
Con l’acronimo M.O.C.A., infatti, si identificano tutti quei Materiali ed Oggetti che sono destinati ad entrare in Contatto con gli Alimenti, e l’acciaio inox ha un rapporto centenario con il settore alimentare, che è andato sempre più crescendo, a tutto vantaggio della produzione di massa.
Oggetti realizzati con gli acciai inox tradizionali sono, per esempio, tanks e silos per lo stoccaggio di farine o liquidi, agitatori, macchine per la trasformazione degli alimenti, elettrodomestici per la ristorazione e le grandi cucine, come le friggitrici o i forni, ma anche recipienti e contenitori utilizzati dalle industrie casearia e panificatrice.
Nel settore food&beverage, gli acciai inox rigidizzati – come abbiamo già visto (link https://www.inoxblog.it/516-2/) – sono impiegati moltissimo nella fase del packaging, per il confezionamento alimentare. I decorati vengono impiegati per rivestire sia internamente che esternamente forni, frigoriferi e banchi frigo, mentre gli acciai colorati trovano spazio in cucina grazie a utensileria e posateria di design.
Ecco una sorta di “guida alla sopravvivenza”, per rispettare la normativa ed evitare di incorrere nelle spiacevoli sanzioni del DLgs 29 del 10/02/2017.
- DEFINIZIONE E SCOPO
I M.O.C.A. sono i materiali e gli oggetti destinati ad entrare in contatto, in modo diretto o indiretto, con gli alimenti durante la produzione, la lavorazione, la trasformazione, l’imballaggio, lo stoccaggio e il consumo degli stessi.
Il controllo di questi materiali e oggetti è finalizzato a garantire che essi non trasferiscano componenti e non contaminino i prodotti alimentari con cui entrano in contatto.
Si interviene con l’obiettivo di preservare la salute umana/animale, garantendo che le caratteristiche organolettiche e la composizione degli alimenti non vengano alterate.
La necessità di aumentare la vigilanza in merito troverebbe sostegno nell’aumento delle allerte sanitarie (+28% nel 2017)[1] e nello specifico di quelle causate da cessioni o migrazioni di sostanze e componenti (nel biennio 2015-2016 c’era già stato un incremento del 18%, nel 2017 del 25%).[2]
- AUTORITA’ DI RIFERIMENTO
- Ministero della Salute – DGISAN (Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione)
- Aziende Sanitarie territoriali
- Suap comunali per le autodenunce e le dichiarazioni
- QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER L’ACCIAIO INOX
- DM 21/3/1973, ultimo aggiornamento agosto 2015:
identifica, in quella che viene definita “lista positiva”, i gradi AISI di acciaio inox che si possono utilizzare per uso alimentare e affini.
Il decreto è passato, dalle 21 tipologie ammesse nel 1973, a contarne 55.
La scelta della tipologia AISI più adatta viene lasciata alle aziende, che devono considerare sia le lavorazioni che l’uso finale dei manufatti che entreranno a contatto con gli alimenti.
Per quanto riguarda le finiture superficiali di acciaio inox NON è ancora stato chiarito se verrà creata una lista positiva relativi ai vari pattern presenti sul mercato.
Ad oggi, perché una finitura rigidizzata/decorata/colorata venga ammessa come M.O.C.A. idoneo deve superare test di cessione a carico delle aziende produttrici.
- Reg. (CE) 1935/2004:
stabilisce le condizioni perché venga riconosciuta ai M.O.C.A. l’idoneità sanitaria al contatto con gli alimenti.
- Reg. (CE) 2023/2006:
riguarda le buone pratiche di fabbricazione (GMP) dei M.O.C.A.
- A CHI SI RIVOLGE
A TUTTI I SOGGETTI DELLA FILIERA DEI M.O.C.A., ad esclusione dei rivenditori al dettaglio dei prodotti finiti avente come target il consumatore finale.
- PRODUTTORI, di materie prime (acciaierie, centri servizi, produttori di finiture speciali)
- TRASFORMATORI delle materie prime (formatura delle vaschette, produttori di parti di ricambio, …);
- ASSEMBLATORI, di macchinari, elettrodomestici, …;
- DEPOSITO E/O DISTRIBUZIONE ALL’INGROSSO, sia per chi si occupa della sola attività di stoccaggio per conto di produttori/trasformatori/assemblatori, sia per chi effettua anche attività di vendita/importazione di materie prime o oggetti (M.O.C.A.) destinati ad operatori o aziende del comparto alimentare.
- COME PRODURRE/RICONOSCERE IL M.O.C.A. IDONEO
- Bisogna SCEGLIERE l’acciaio inox tra quelli presenti NELLA LISTA POSITIVA
- Oltre ad appartenere alla lista positiva, il materiale deve aver superato le PROVE DI CESSIONE previste dall’art. 37 del D.M. 21/3/1973: il superamento di queste prove è provato dalla dichiarazione di conformità
- RISPETTARE LE GMP durante TUTTE LE FASI della filiera (produzione, trasformazione, assemblaggio, imballaggio, stoccaggio)
- Il M.O.C.A. idoneo NON TRASFERISCE COMPONENTI PERICOLOSI PER LA SALUTE UMANA, NON MODIFICA LA COMPOSIZIONE DEI PRODOTTI IN MODO INACCETTABILE, NON DETERIORA LE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEI PRODOTTI.
- COSA BISOGNA FARE PER NON INCORRERE IN SANZIONI
1. Fare un’autodichiarazione all’autorità sanitaria competente sul territorio, tramite apposito modello M.O.C.A., per segnalarsi come parte della filiera – e definire il proprio ruolo nella filiera (ci sono responsabilità e sanzioni differenti);
2. Creare/ottimizzare un sistema di controllo ed identificazione interno, è implicito, infatti, che le aziende interessate abbiamo un efficiente sistema di controllo qualità (ISO 9001:2015), che garantisca in ogni momento la rintracciabilità dei M.O.C.A.;
3. Effettuare controlli periodici sulla cessione dei M.O.C.A. trattati;
4. Segnalare al cliente, tramite etichettatura o altro, che il materiale è idoneo (o non) al contatto alimentare;
5. Produrre una dichiarazione di conformità su carta intestata da rilasciare ai clienti;
6. Richiedere e conservare i certificati e le dichiarazioni di conformità emessi dal proprio fornitore di M.O.C.A.
Attenzione! La documentazione deve essere sempre pronta e in ordine, a disposizione dei clienti e delle autorità.
Il decreto 29 ha messo tutti in allerta, ma, nonostante porti la data del 10 febbraio 2017 e rappresenti solo la conclusione di un percorso iniziato per l’Italia negli anni ’70, ancora oggi, a due anni dall’entrata in vigore del decreto sanzionatorio, la normativa non è stata appresa e applicata da tutti i soggetti interessati.
Questo perché si presta a interpretazioni opposte che disorientano i soggetti interessati, compresi chi deve consigliare e fornire consulenze in merito.
Le autorità a tutela dei diversi settori si sono già mobilitate per aprire dei tavoli di discussione presso il Ministero della Salute, e anche Inox Blog ha fatto le sue ricerche.
Per esempio, non tutti i soggetti della filiera sono obbligati a produrre la dichiarazione di conformità!
Questo però sarà oggetto nel nostro prossimo articolo sui M.O.C.A.!
Stay tuned!
[1] Relazione Annuale 2017 RASFF, Ministero della Salute, Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione [pdf] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2796_allegato.pdf
[2] Informazioni fornite da http://www.industriameccanica.it/content/moca-la-certificazione-dei-materiali-e-oggetti-contatto-con-alimenti, consultato il 02/04/2019.
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